Va sottolineato che all’ITIS fu obbligatorio indossare la giacca fino alla fine degli Anni ‘Sessanta. I primi a sfidare la consuetudine furono ammoniti con nota disciplinare.
All’ ITIS Castelli era obbligatorio indossare la giacca, se non l’avevi non potevi entrare in classe . Il Preside Sig. Boscarino mi ha fermato sulla scala, ero senza giacca, son dovuto scendere al mio armadietto a prenderla e ripresentarmi prima di andare in classe !! anno 1968
Anche io ho iniziato l’ITIS B.Castelli nel ’68. Aggiungo che il preside Boscarino si presentava tutte le mattine e di buon’ora sulla parte alta della scala di accesso alla scuola per controllare la conformità alle disposizioni sugli abiti e quindi anche sull’obbligo di indossare la giacca. Effettivamente chi non rispettava quella regola non poteva entrare. Ricordo anche il vestito completo che i miei genitori mi avevano comprato con i loro sudati risparmi. Non potevano neanche esserci polemiche su gonne o magliette troppo corte perchè a me sembra di ricordare che in quegli anni eravamo circa 1400 maschi e 12 femmine. Correggetemi pure sui numeri reali.
Mi è venuto in mente un altro particolare relativamente ai vestiti. Diversi ragazzi, soprattutto del biennio iniziale, indossavano pantaloni corti normali e anche d’inverno. Non certo quelle specie di bermuda che si portano ora in estate. Moltissimi arrivavano in bicicletta. Le rastrelliere erano numerose. I piu fortunati avevano i motorini. Non c’era la fila delle automobili dei genitori ad accompagnare i figli. Si sapeva che il primo grosso ostacolo era superare il biennio. La metà di chi si iscriveva veniva bocciata. In prima mi sembra di ricordare che l’orario fosse di 44 ore. Mattina e pomeriggio e poi a casa si doveva ancora studiare. Una pausa breve per il pranzo. Ricordo che prendevo l’autobus anche per andare e tornare in quel ritaglio di tempo. 20 minuti scarsi per mangiare. 50 lire il costo del biglietto singolo se non si faceva l’abbonamento. Per noi dell’ITIS era anche l’atteso momento per poter vedere e magari attaccare bottone con le ragazze delle altre scuole.
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Non so se qualcuno ha notato che tutti hanno la giacca e è da notare la compostezza, nessuno oggi riuscirebbe a fare una foto così.
Va sottolineato che all’ITIS fu obbligatorio indossare la giacca fino alla fine degli Anni ‘Sessanta. I primi a sfidare la consuetudine furono ammoniti con nota disciplinare.
All’ ITIS Castelli era obbligatorio indossare la giacca, se non l’avevi non potevi entrare in classe . Il Preside Sig. Boscarino mi ha fermato sulla scala, ero senza giacca, son dovuto scendere al mio armadietto a prenderla e ripresentarmi prima di andare in classe !! anno 1968
Anche io ho iniziato l’ITIS B.Castelli nel ’68. Aggiungo che il preside Boscarino si presentava tutte le mattine e di buon’ora sulla parte alta della scala di accesso alla scuola per controllare la conformità alle disposizioni sugli abiti e quindi anche sull’obbligo di indossare la giacca. Effettivamente chi non rispettava quella regola non poteva entrare. Ricordo anche il vestito completo che i miei genitori mi avevano comprato con i loro sudati risparmi. Non potevano neanche esserci polemiche su gonne o magliette troppo corte perchè a me sembra di ricordare che in quegli anni eravamo circa 1400 maschi e 12 femmine. Correggetemi pure sui numeri reali.
RISPETTO, SERIETA’ E COMPOSTEZZA DI UN TEMPO CHE ORA, PURTROPPO, NON C’E’ PIU’!
Mi è venuto in mente un altro particolare relativamente ai vestiti. Diversi ragazzi, soprattutto del biennio iniziale, indossavano pantaloni corti normali e anche d’inverno. Non certo quelle specie di bermuda che si portano ora in estate. Moltissimi arrivavano in bicicletta. Le rastrelliere erano numerose. I piu fortunati avevano i motorini. Non c’era la fila delle automobili dei genitori ad accompagnare i figli. Si sapeva che il primo grosso ostacolo era superare il biennio. La metà di chi si iscriveva veniva bocciata. In prima mi sembra di ricordare che l’orario fosse di 44 ore. Mattina e pomeriggio e poi a casa si doveva ancora studiare. Una pausa breve per il pranzo. Ricordo che prendevo l’autobus anche per andare e tornare in quel ritaglio di tempo. 20 minuti scarsi per mangiare. 50 lire il costo del biglietto singolo se non si faceva l’abbonamento. Per noi dell’ITIS era anche l’atteso momento per poter vedere e magari attaccare bottone con le ragazze delle altre scuole.