Corso Mameli. Le “palere” friulane intente ad osservare la vetrina. Le “palere” venivano dal Friuli, in periodi fissi dell’anno, per vendere, porta a porta, piccoli oggetti domestici, per lo più opera in legno di artigiani della loro terra. Nelle ceste, portate sulle spalle, tenevano appendiabiti, battipanni, mestoli, mattarelli e sgabelli. Qui, guardano curiosamente, guardano il settore dedicato alle calzature maschili e pensano ai loro uomini lontani. Fotografia Fausto Schena 1950 Inserto Bresciaoggi.
che miseria..
quelli si che erano lavori dignitosi,ci mandassero i giovani d’oggi a fare un lavoro del genere….
bellissima questa foto
I giovani lo farebbero se questo tipo di lavoro esistesse ancora…
Bellissima foto…
Bellissima foto,complimenti!
Credo che la leonessa abbia chiuso da poco..
non ci sara’ piu’ lavoro per tutti,troppi lavori sono sostituiti dai macchinari, dove ci volevano 10 operai ora e’ abbastanza di uno per controllare i macchinari, gl’altri 9 sono a spasso
Commovente
Il mondo per fortuna va avanti e cambia!!! Io credo in meglio!
bellisima
Fausto Schena, uomini così non ne esisteranno più!!!!!!
Questa è la mamma di un friulano, Felice Filippin, che viveva al mio paese e faceva pure lui l’ambulante. Nel tempo libero però scriveva libri e racconti . Nel libro Vajont ha inserito questa bella fotografia
Quando ero piccolo mi ricordo che anche nelle frazioni di Bedizzole passava la cosi detta “Palera”, però aveva un carretto con le ruote che spingeva a mano, nel cassone aveva tanti cassetti pieni di bottoni, spagnolette, filo e quant’altro. Che bei ricordi.
mio papà abitava all’epoca in una traversa di corso Mameli, in via V. Paitone
Sicuramente adesso ci sarà un negozio di cinesi!!!