Il popolare e umano mercatino di Piazza Rovetta nel 1980
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Il popolare e umano mercatino di Piazza Rovetta nel 1980.
(Foto Michele Santoro)
48 COMMENTI
Questo mercato della frutta c’era già quando io andavo all’asilo…..per cui era veramente STORICO peccato che non ci sia più il progresso ha cambiato il cuore della nostra Brescia!!!!!!!
Tre carciofi 100 lire!!! Mele a cento lire al chilo!! ( Proprio dall’ambulante qui riratto.. qualche anno prima pero’: 1972/1973). Anche la mia nonna aveva una bancarella in questa piazza. La chiamava ” la careta” e usava dire ” quacc agn go tirat la careta!!”. Raccontava che si alzava col buio per andare, a piedi, spingendo la ” careta”, fino al mercato ortofrutticolo per l’approvvigionamento quotidiano. Poi tornava , a piedi, in piazza, e alle 7.30 cominciava la giornata. Tra un chilo di mele e due carciofi venduti, trovava il tempo di crescere 8 figli suoi e di allattare i figli di alcune prostitute della zona .. “Ie’ mia catie poarine” diceva….
I miei sono del Carmine, e tutte le mattine passavamo da piazza Rovetta, probabilmente la conoscevano anche la tua nonna 🙂 ed è vero che iera mia catie poarine, tante erano ragazze madri cacciate da casa e costrette a far quel mestiere per mangiare
E sono d’accordo con il giudizio sulle prostitue, che anche mia madre mi descriveva come donne di cuore, molto solidali tra loro e con le altre donne del vicinato. Era un ambiente simile a quello che evoca spesso De Andre’ nelle sue canzoni: prostitute,odori di varia umanirta’, grida un po’ sguaiate… Un po’ ” Creusa de ma’”..:)
da ragazzina abitavo in Corso Goffredo Mameli e per andare da mia nonna in via Fratelli Bandiera passavo sempre da via Borgondio dove c’erano loro sedute e mi sentivo sicura
da ragazzina abitavo in Corso Goffredo Mameli e per andare da mia nonna in via Fratelli Bandiera passavo sempre da via Borgondio dove c’erano loro sedute e mi sentivo sicura
Me le ricordo, sedute su seggioline impagliate che faticavano a contenerle tutte intere, rassicuranti nella loro ridondante morbidezza di donnemammabalia…)
Da giovani il sabato sera eravamo spesso alla trattoria “bùsilì”, saprete senz’altro dov’era, certe mangiate di trippa….le prostitute erano il folclore locale e da rispettare in quanto le più sincere. Qualcuno si ricorda di quell’anziano che girava sempre con la valigia a vendere le sigarette di contrabbando?
Mi ricordo tutto,di notte le persone che spingevano i carretti e si parcheggiavano in piazza,erano altri tempi,un altro modo di vivere….tutto sommato non era male,sopratutto perché si era giovani….
Anche la mia nonna aveva con sua sorella la carretta di frutta e vdrdura, era azzurra e ricordo tante donne che lavoravano li con le carrette ad esempio la paola e la lina o la signora dei limoni ecc. Che ricordi. 🙂
Mi ricordo il ritornello: Pere, mele uva della sig.ra sull’angolo. Io nel 1985 invece ero lì con la bancarella dell’abbigliamento!!!! e chi si ricorda del povero Roby che vendeva il pesce con i suoi genitori?
Queste settimane ho avuto il piaciere di conoscere il sig.Gino ora ultaraottantenne che è stato uno dei primi ambulanti di frutta in piazza Rovetta. Una persona simpaticissima
Bellissima foto, mi ricorda quando da bambino andavo a mangiare i ciccioli da mia Zia Lina proprio dove c’era la tenda bianca, io andavo a metà anni ottanta un pò dopo questa foto
Cristian, sei per caso parente del Capuzzi fotografo che aveva negozio in centro? Ricordo un tal Renato Capuzzi, figlio del fotografo,nonche’ fratello di una mia graziosissima compagna delle elementari di cui mi sfugge il nome di battesimo..
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Questo mercato della frutta c’era già quando io andavo all’asilo…..per cui era veramente STORICO peccato che non ci sia più il progresso ha cambiato il cuore della nostra Brescia!!!!!!!
Bello,lo ricordo benissimo
anch’io me lo ricordo benissimo … ed era bellissimo!!
Mi sembra più vecchia del 1980!!!!
Tre carciofi 100 lire!!! Mele a cento lire al chilo!! ( Proprio dall’ambulante qui riratto.. qualche anno prima pero’: 1972/1973). Anche la mia nonna aveva una bancarella in questa piazza. La chiamava ” la careta” e usava dire ” quacc agn go tirat la careta!!”. Raccontava che si alzava col buio per andare, a piedi, spingendo la ” careta”, fino al mercato ortofrutticolo per l’approvvigionamento quotidiano. Poi tornava , a piedi, in piazza, e alle 7.30 cominciava la giornata. Tra un chilo di mele e due carciofi venduti, trovava il tempo di crescere 8 figli suoi e di allattare i figli di alcune prostitute della zona .. “Ie’ mia catie poarine” diceva….
I miei sono del Carmine, e tutte le mattine passavamo da piazza Rovetta, probabilmente la conoscevano anche la tua nonna 🙂 ed è vero che iera mia catie poarine, tante erano ragazze madri cacciate da casa e costrette a far quel mestiere per mangiare
Si chiamava Domenica ma la chiamavano Menega..
E sono d’accordo con il giudizio sulle prostitue, che anche mia madre mi descriveva come donne di cuore, molto solidali tra loro e con le altre donne del vicinato. Era un ambiente simile a quello che evoca spesso De Andre’ nelle sue canzoni: prostitute,odori di varia umanirta’, grida un po’ sguaiate… Un po’ ” Creusa de ma’”..:)
da ragazzina abitavo in Corso Goffredo Mameli e per andare da mia nonna in via Fratelli Bandiera passavo sempre da via Borgondio dove c’erano loro sedute e mi sentivo sicura
da ragazzina abitavo in Corso Goffredo Mameli e per andare da mia nonna in via Fratelli Bandiera passavo sempre da via Borgondio dove c’erano loro sedute e mi sentivo sicura
Me le ricordo, sedute su seggioline impagliate che faticavano a contenerle tutte intere, rassicuranti nella loro ridondante morbidezza di donnemammabalia…)
Da giovani il sabato sera eravamo spesso alla trattoria “bùsilì”, saprete senz’altro dov’era, certe mangiate di trippa….le prostitute erano il folclore locale e da rispettare in quanto le più sincere. Qualcuno si ricorda di quell’anziano che girava sempre con la valigia a vendere le sigarette di contrabbando?
Certo che me lo ricordo! Da studenti eravamo tutti suoi clienti… Quando trasgredire era fumare una sigaretta comprata di contrabbando..
Pero’ mi sorge un dubbio: io mi riferisco alla fine degli anni ’60, primi ” 70: quello era?
mele e chiacchiere, carciofi e chiacchiere, cipolle e chiacchiere, etc. al Pam parli con chi?
Questo commento è meraviglioso: racchiude tutti i cambiamenti che ci sono stati in questi anni nei rapporti umani….. e non solo.
E LA STANDA ERA LI DIETRO?
era bellissima
mi manca molto quella piazza,era un mondo,una vita
Grazie Maria Rosa Lerda, che bel momento di storia che ci hai regalato! Donne di una volta…altro ch’è!!!
Certo quando si comprava qualcosa al mercato era sulle “carete”, non solo di frutta e verdura…
brescia che fu
Era la ns .Brescia VERA…..
Bello il mercato di Piazza Rovetta!
Mi ricordo tutto,di notte le persone che spingevano i carretti e si parcheggiavano in piazza,erano altri tempi,un altro modo di vivere….tutto sommato non era male,sopratutto perché si era giovani….
Li si che c’era vita …. adesso la piazza è un poco spenta …..
Anche la mia nonna aveva con sua sorella la carretta di frutta e vdrdura, era azzurra e ricordo tante donne che lavoravano li con le carrette ad esempio la paola e la lina o la signora dei limoni ecc. Che ricordi. 🙂
Mi ricordo…ci andavo con mia mamma da piccola! Bei tempi…
Mi ricordo il ritornello: Pere, mele uva della sig.ra sull’angolo. Io nel 1985 invece ero lì con la bancarella dell’abbigliamento!!!! e chi si ricorda del povero Roby che vendeva il pesce con i suoi genitori?
Queste settimane ho avuto il piaciere di conoscere il sig.Gino ora ultaraottantenne che è stato uno dei primi ambulanti di frutta in piazza Rovetta. Una persona simpaticissima
Ricordi….
Ora c’è la Freccia Rossa…..No comment !!
Io lavoravo nella gelateria Danesi difronte all’Oviesse mi ricordo anche le bancarelle delle scarpe difronte a quelle della frutta . Che bei ricordi
Che bei ricordi tempi !!!! 🙂
E Viva !!!!!!!
Bellissima foto, mi ricorda quando da bambino andavo a mangiare i ciccioli da mia Zia Lina proprio dove c’era la tenda bianca, io andavo a metà anni ottanta un pò dopo questa foto
Cristian, sei per caso parente del Capuzzi fotografo che aveva negozio in centro? Ricordo un tal Renato Capuzzi, figlio del fotografo,nonche’ fratello di una mia graziosissima compagna delle elementari di cui mi sfugge il nome di battesimo..
No, Maria Rosa abbiamo lo stesso cognome ma non siamo parenti, mi dispiace, buona seratanotte
Io vorrei sapere perchè l’hanno cambiato in modo così disastroso!! …Mi piaceva tanto!!!
bravo michele
anche mia zia aveva la bancarella di frutta e vardura ,quanto freddo,però bei tempi
anche mia zia aveva la bancarella di frutta e vardura ,quanto freddo,però bei tempi
Bello cari
Bello cari
Lo vidi per la prima volta, anche meno motorizzato, con le sole bancarelle/carretto spinte a mano; correva l’anno 1959 ad ottobre.
Fra questa Piazza e quella del Mercato, quanti ambulanti e quante chiacchiere. Allora sì che erano veri mercati del “nostro”centro storico!
bellissimo
se ingrandisci la foto quello alto a sx col cappotto è….c****o per i nomi è quello che aveva il bar…..